Milano, primi anni Sessanta, poco dopo mezzanotte. Su un tram di passaggio dalla Stazione Nord, a un passo dal Parco e dalla Triennale, salgono due tizi intenti a discorrere fitto a voce piuttosto alta, uno più giovane con accento veneto.
I rari passeggeri possono capire (o potrebbero) che i due stanno parlando di musica da musicisti; ricorre un nome, Strauss. Anche gli ascoltatori eventuali, tra una fermata e l’altra, possono accorgersi che non c’entrano i valzer viennesi e il Danubio blu; i due a turno, come dimostrazione, cantano certe frasi che hanno tutt’altro aspetto. Difatti sono frammenti del Don Juán di Richard Strauss – anzi allora da noi usava ancora dire Don Giovanni.[…]
I tue tizi sono tali Claudio Scimone e Alfredo Mandelli. Come mai si trovano lì, su quel tram, da quelle parti a quell’ora, e come mai si accalorano per Strauss e per il suo disco? Milano ha un suo posto nella formazione e nella carriera di Scimone […]
Alfredo Mandelli “In tram a Mezzanotte, Cantare Richard Strauss”. Premio una Vita per la Musica “Artur Rubistein” 2008
Figlio del rinomato medico Vittorio Scimone, Claudio non ne seguì le orme, infatti intraprese dapprima gli studi in legge al “Bò” di Padova, poi la passione per la musica prese il sopravvento. Iniziò quindi gli studi musicali a Padova, a Milano, diplomandosi in pianoforte con Carlo Vidusso, in composizione con Arrigo Pedrollo. Allievo in Direzione d’orchestra di Franco Ferrara e Dimitri Mitropoulos si diplomò al Conservatorio di Milano con Antonio Votto.
E’ nota la sua fama internazionale sul podio in qualità di Direttore sinfonico e di opera debuttando nel 1981 al Covent Garden di Londra con un grande successo “L’elisir d’amore” (con Carlo Bergonzi) e dirigendo, fra l’altro, al Teatro La Fenice di Venezia, all’Arena di Verona, alle Terme di Caracalla, al Rossini Opera Festival di Pesaro (più volte), ai Teatri d’ Opera di New York, Parigi, Bruxelles, Macerata (Sferisterio), Houston, Melbourne, Liegi, e molti altri. Nonché alcune tra le più celebri Orchestre Sinfoniche italiane ed internazionali come: la Philarmonia e la Royal Philharmonic di Londra, la Mostly Mozart Orchestra di New York, le Orchestre della Radio Francese a Parigi, la Yomiuri Symphony Orchestra e la New Japan Philhamonic di Tokyo, la Bamberger Symphoniker, l’English Chamber Orchestra, l’Ensemble Orchestral de Paris. Fu Direttore stabile e Direttore onorario dell’Orchestra Gulbenkian di Lisbona.
Rivelò al mondo l’importanza dell’opera teatrale vivaldiana grazie alla memorabile prima esecuzione moderna dell'”Orlando Furioso” (Verona, Teatro Filarmonico, 1978) con Marylyn Horne, Lucia Valentini e la regia di Luigi Pizzi. A lui si devono, inoltre, le prime esecuzioni moderne rossiniane di “Mosè in Egitto”, “Maometto II”, “Edipo a Colono”, tutte eseguite in occasione del Rossini Opera Festival di Pesaro.
A lui si devono le numerosissime “prime” moderne di opere di Albinoni, Salieri, Galuppi, Grétry (“Guillaume Tell”) e molti altri compositori.
Il suo nome è indissolubilmente legato a quello dell’Orchestra da Camera I Solisti Veneti, che fondò a Padova nel 1959.
La produzione discografica di Scimone, vastissima, conta oltre 350 titoli in LP, CD e DVD per le più importanti case a distribuzione mondiale (Erato- WEA, Philips, BMG – RCA, ecc.) e con orchestre quali la London Philharmonia, la Royal Philharmonic, l’Orchestra della RAI di Torino, l’ Orchestre Philarmonique de Montecarlo, l’English Chamber Orchestra, l’ Orchestre Philharmonique de l’ORTF (Parigi), Bamberger Symphoniker, l’ Orchestra Gulbenkian, oltre naturalmente a I Solisti Veneti.
Diresse con interpreti illustri quali Placido Domingo, Andrea Bocelli, Ruggero Raimondi, Samuel Ramey, Cecilia Gasdia, Marylyn Horne, June Anderson, Katia Ricciarelli, Josè Carreras e numerosi altri fra i massimi cantanti di fama internazionale.
Con I Solisti Veneti registrò l’esecuzione dell’opera integrale edita in vita di Vivaldi e Albinoni e rivelò compositori poco noti quali Giannella, Mercadante, Rolla e altri.
Durante la sua carriera si dedicò con passione alla formazione dei giovani musicisti e alla promozione della musica fra i giovani. Fu docente di Esercitazioni Orchestrali presso il Conservatorio di Venezia e per 27 anni Direttore del Conservatorio di Padova.
Per sua iniziativa I Solisti Veneti furono fin dal 1965 i primi artisti in Italia a tenere concerti per i giovani nelle sedi delle scuole.
Scimone fu insignito dal Presidente della Repubblica Italiana dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica e la Medaglia d’oro dei Benemeriti della Scuola dell’Arte e della Cultura.
È finora, con Pino Donaggio, l’unico musicista ad avere ricevuto dalla Regione Veneto il Leone del Veneto decretato dal Consiglio Regionale con votazione unanime. A Claudio Scimone fu assegnato nel 2008 al Teatro La Fenice di Venezia il Premio “Una vita nella musica” dell’Associazione Rubinstein. Nel 2017 ricevette il “Premio alla Carriera” dall’International Catholic Film Festival patrocinato dalla Pontificia Commissione alla Cultura.
L’Università di Padova gli conferì la laurea honoris causa in Giurisprudenza. In tale occasione tenne una lectio magistralis dal titolo “L’evoluzione storica del rapporto tra l’interpretazione del diritto e l’interpretazione musicale”.
Nel nome e nel segno del loro fondatore e Direttore, scomparso nel 2018, I Solisti Veneti, Clementine Hoogendoorn Scimone e il nuovo Direttore artistico e musicale Giuliano Carella, continuano a perpetuare l’eredità spirituale ed estetica del Maestro.